Predella n. 06, luglio 2002
Mino Orzalesi, allora appena ventenne, giovanissimo artista, responsabile del Nucleo Universitario Fascista, segue l'iniziativa e annota le sue originali considerazioni cinematografiche in un Diario: ad esso consegna le sue riflessioni e il suo percorso artistico ed esistenziale, destinato a concludersi con la prematura morte, a guerra appena finita, nell'ottobre 1945. Una lunga pagina viene dedicata - è il 13 febbraio 1943 - alla dettagliata analisi de Il carro fantasma di Duvivier, e conclude: "Di questi film ce ne vorrebbero di più, molti di più: ben pochi se ne vedono a Volterra. Volterra, al di fuori di tutti i miei amici presenti, ha fischiato questo bel film, e noi del Guf ci apprestiamo a fare delle serate retrospettive di Clair, Renoir, Duvivier, Pabst, Uciki, Fagder, Carnè, il primo Gallone magari, e Capra; gente che sa (o sapeva) fare del Cinema. Gli articoli miei spero saranno convincenti". A commento della programmazione cinematografica, egli pubblicherà su Il Corazziere. Settimanale fascista volterrano, brevi, ma significativi contributi, dai quali si intravede la sensibilità del giovane pittore verso la forma espressiva del cinema.