Predella n. 10, gennaio 2004
Eccezionale scrigno di testimonianze storiche e artistiche, Vicopisano (in provincia di Pisa) è un borgo di antichissima origine, che sino all'inizio dell'Età Moderna ha svolto un ruolo fondamentale negli equilibri economici e politici del Valdarno. Abitato probabilmente già in epoca etrusca, il colle nel X secolo è sede di un castello dei Marchesi Obertenghi, edificato nel luogo ove anticamente confluivano i fiumi Arno e Auser. Proprio l'ubicazione strategica del borgo gli attribuisce un'enorme importanza sia militare che economica: l'Arno è la principale via di collegamento tra Firenze e il mare, mentre l'Auser, emissario del Lago di Sextum, mette in comunicazione con la Lucchesia. Solo in seguito alle bonifiche e alla deviazione del corso dell'Arno, avvenute nel XVI secolo, l'importanza di Vicopisano si è progressivamente ridimensionata. Cessata la dominazione degli Obertenghi, Vicopisano passa sotto il domino dell'arcivescovo di Pisa (XII secolo) e poi della Repubblica Pisana (XIII secolo); col declino del potere pisano, il borgo si trova al centro degli aspri conflitti armati tra pisani e fiorentini, intenzionati a conquistarne il controllo in virtù della sua importanza strategica. Le necessità difensive hanno lasciato una traccia visibile sulla fisionomia del borgo murato, caratterizzata dalla presenza di una Rocca edificata nel 1330 (oggi non più esistente) e da ben nove torri, cui si aggiungono quattro torrioni cilindrici, utilizzati per il controllo strategico delle mura del borgo e quindi non destinati all'uso civile. Esse costituiscono un ricchissimo patrimonio documentario sulle tecniche edilizie dei secoli XI-XV.