Predella n. 07, dicembre 2002

Text Size

cover01Era il 1983, quando si attuava il progetto di una GALLERIA del COSTUME: "L'idea di dedicare un settore di Palazzo Pitti ai costumi storici è nata dalla presenza, tra le varie raccolte del Museo degli Argenti, di un nucleo di abiti settecenteschi […] Siamo felici di poter includere pezzi provenienti da Trieste, Milano, Bologna, Roma […] Firenze" (K. Aschengreen Piacenti - prima direttrice del Museo - in La Galleria del Costume. Palazzo Pitti, Firenze, Centro Di: il primo di una serie di importanti cataloghi curati da eccellenti autori). Dallo stesso 1983 la fondazione Amici dei Musei ha affiancato l'attività della galleria. Nel 1996 la Aschengreen Piacenti lascia, con una mostra dal titolo emblematico di Abiti in festa, la guida a Carlo Sisi, Direttore della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, ed a Caterina Chiarelli, vicedirettore della Galleria.Una politica di acquisizioni, e non di vendite, distingue da ormai 19 anni la Galleria, che costituisce a pieno titolo il primo ed unico museo del costume storico e della moda in Italia.Vale la pena di sottolineare questo dato dopo la spiacevole distrazione (in pubblica trasmissione televisiva Telecamere, aprile 2002)del Ministro dei Beni Culturali Urbani, che auspicando la nascita a Milano, sede ideale certamente per evocare la Moda, di un primo museo italiano ad essa dedicato ha finito - ahinoi - col dimenticare l'unica realtà esistente del settore.È il destino del fenomeno Moda di essere effimero, certo, ma non evanescente!Stiamo parlando in realtà di una "specie protetta" del regno museale italiano, genere: ARTI APPLICATE. Forse per questo cade nella dimenticanza? Ma attenzione, proprio i maestri del Rinascimento, quelli a tutti noti, dialogavano con il costume e lo ideavano. Dice nulla al Ministro l'opera di quel da Vinci? Sosteniamo la Dott.ssa Chiarelli nella sua replica: una dimostrazione di competenza e di difesa della dignità del proprio operato nonché dei suoi attivi collaboratori ("La Nazione", 23 aprile 2002).Il connubio tra costume e arte moderna, proposto in Galleria, è vincente, nell'opinione della Chiarelli, in quanto molteplici sono le affinità e ciò consente di esprimere pienamente le relazioni tra moda e arti figurative. Guardate i quadri esposti nelle sale, che accattivanti alludono agli abiti, e capirete il perché.

 

Leggi Predella n.07