Predella n. 24, dicembre 2008
Nel 1972 a Documenta V di Kassel si celebrò la presentazione ufficiale dell'Iperrealismo. Il suo sguardo freddo, tanto distante dall'orizzonte critico di allora, divenne subito oggetto di violenti attacchi che intesero attribuire alla corrente il segno di fenomeno deteriore e meramente commerciale. Si vedano le requisitorie, tra i tanti, di Dorfles e Argan, volte a negarne il portato artistico[2].
La singolarità di quei caratteri, non confrontabile con esperienze precedenti, e in particolare l’aspetto fotografico che ne individua il tratto specifico, ha indotto la critica a soffermarsi maggiormente sulla dinamica della visione e solo ad abbozzare la ricerca sulle sue origini remote. Trascorsi trentasei anni dalla prima apparizione ufficiale, permane l’impressione che l'Iperrealismo rimanga ancora, soprattutto nell'ambito della critica nostrana, una corrente negletta dal momento che il rilievo critico finora realizzato intorno ai punti nodali emersi appare non del tutto risolto[3].