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Home Indice e rubriche Cornice “Porticvm”: una nuova rivista on-line di studi medievali

“Porticvm”: una nuova rivista on-line di studi medievali

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di Maria Alessandra Bilotta

Membro del Comitato scientifico della rivista “Porticvm”

 

ABSTRACT: This article announces the creation of a new six-monthly journal of medieval studies: “Porticvm”. “Porticvm” aims to provide a platform for the work of young researchers in medieval art and history. The editorial board consists of PostDoc and PhD students from European and North American  universities, working on various aspects of medieval art and culture like music and filology. The editorial board encourages interdisciplinary submissions, as well as those with a particular focus on Romanesque and Gothic Art. “Porticvm” wishes to provide a forum for discussion and collaboration, and the editorial board will also organize conferences and colloquia to promote the work of emerging scholars.

 

Con il numero monografico dal titolo “In itinere devotionis. Art i pelegrinatge a l’Edat Mitjana” (numero 1, anno 2011) nasce la rivista scientifica semestrale “Porticvm. Revista d’Estudis Medievals”. Questa nuova rivista on-line (http://porticvm.com) – risultato di un progetto editoriale formulato da giovani ricercatori, tutti storici dell’arte medievale, provenienti da diverse università europee – prende vita dopo una lunga e meditata gestazione con un preciso obiettivo: pubblicare studi specialistici, presentare materiali inediti e ricerche originali in atto condotte da dottorandi, dottori di ricerca e giovani ricercatori nell’ambito della storia dell’arte medievale.

“Porticvm” si propone dunque di essere una sorta di foro internazionale, punto d’incontro per i giovani studiosi, uno spazio destinato alla discussione scientifica, strumento aperto di ricerca e discussione, per il confronto di idee e metodi e lo scambio di informazioni su ogni aspetto e problema della storia dell’arte medievale, in particolare romanica e gotica. La rivista vuole essere quindi uno strumento capace di concentrare gli studi recenti condotti in particolare da ricercatori emergenti sul medioevo artistico occidentale, ma anche sull’arte bizantina e sull’arte islamica contemporanee, e, al contempo, di diffondere e dinamizzare tali studi nella discussione anche con l’organizzazione di incontri internazionali nei quali i giovani studiosi possano far conoscere il proprio lavoro. Si tratta di un’iniziativa stimolante ed opportuna in un contesto nel quale appare ineludibile il dibattito intorno all’efficacia scientifica della Storia dell’arte e, specialmente, dell’arte medievale.

 

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A questo proposito è importante ricordare che «la storia dell’arte del medioevo è un campo disciplinare che si isola, entro il più generale contesto della storia dell’arte, non certo nei fini, ma sicuramente nei metodi e nelle modalità; per la peculiarità delle testimonianze, opere, monumenti, materiali con cui ha a che fare; per la natura e la qualità delle fonti, tanto più rade e meno dirette di quelle disponibili per l’età moderna, per tangenze e affinità disciplinari sue proprie e distintive; e – non da ultimo – per la non assimilabilità della concettualizzazione delle arti formatasi nei secoli che chiamiamo medioevo a quella che si è imposta in conseguenza delle novità culturali del XV secolo dalla quale discende in linea diretta la nozione di arte ancora oggi in vigore»1. In virtù di ciò, è intento della rivista superare le analisi propriamente formaliste e avanzare nei procedimenti analitici attraverso l’interazione di diversi strumenti e metodologie. “Porticvm” si propone infatti di contribuire all’articolazione di un nuovo discorso storico-artistico con lo sviluppo della ricerca nel campo della sociologia dell’arte, mirando a ricostruire la ricca rete dei procedimenti artistici tramite i suoi tre principali agenti (artisti, committenti e fruitori) e soprattutto considerando l’opera d’arte come documento storico. Intento della rivista è anche quello di dare spazio agli studi di storia dell’architettura medievale, non solo “maggiore” (grandi chiese, cattedrali) ma anche “minore” (grange, fattorie, opifici) e difensiva (castelli, fortificazioni) o, ancora, all’architettura urbana che rimane sempre meno conosciuta. A quell’architettura che contribuisce ad arricchire il fascino delle città europee e «a rendere unico lo spettacolo di un paesaggio che coniuga la forza di seduzione della natura con quelle tracce di un’antropizzazione più che millenaria»2. Intento della rivista è quello infine di promuovere l’interdisciplinarietà dando spazio anche alla pubblicazione di studi riguardanti altre discipline come la filologia, la psicologia, la storia, l’archeologia, la cultura materiale sino all’iconologia e alla storia delle idee. Il rigore scientifico della rivista “Porticvm” è garantito da un ampio comitato scientifico che riunisce giovani medievisti appartenenti a diverse università europee. Il primo numero monografico della rivista “In itinere devotionis. Art i pelegrinatge a l’Edat Mitjana” propone un dibattito su un soggetto discusso dalla storiografia artistica, in particolare, per l’età romanica, da Arthur Kingsley Porter: l’importanza delle vie di pellegrinaggio come strumento di diffusione dei modelli artistici. Certamente la fisionomia della produzione artistica dei territori attraversati dalle vie di pellegrinaggio non potrà definirsi solo sulla base dei passaggi di modelli che tali vie devono aver contribuito a incrementare, tuttavia il tema “Art i pelegrinatge a l’Edat Mitjana” ci permette di continuare a riflettere e a interrogarci sulle problematiche della cultura mediterranea e della circolazione attraverso questo bacino di artisti, opere e schemi.

 

 

 

 

NOTE


1. A. Cadei, “La nuova “Arte Medievale”: un poco della nostra storia”, in Arte Medievale, Anno I, 2002, 1, pp. 8-9.

2. Ibidem.

 
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